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Consumer awarness for responsibility to enviroment

I cittadini come agenti fondamentali del cambiamento sull'abbigliamento
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Parole chiavi

Abbigliamento; preoccupazioni sociali e culturali; Lavoro equo; Fast-fashion; Condizioni di lavoro; Lavoratori; abiti puliti

Descrizione

Il concetto di fast fashion è emerso negli anni '90, quando le grandi aziende di moda hanno iniziato a produrre abiti in serie. In termini di diritti del lavoro, questa industria sta ancora, in molti casi, violando la legge: le violazioni dei diritti umani sono ancora una pratica che riguarda molti dei 75 milioni di persone che lavorano nell'industria tessile.

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Soprattutto in Paesi come Bangladesh, Indonesia, Sri Lanka e Filippine, si registrano molti casi di lavoro minorile e schiavitù moderna.
Inoltre, molti lavoratori delle fabbriche sono pagati al di sotto del salario minimo legale, sono costretti a lavorare per lunghe ore in ambienti non sicuri e non hanno accesso all'assistenza sanitaria o alle ferie retribuite.
L'industria della moda ha anche approfittato dello sviluppo di rotte commerciali più veloci ed efficienti che facilitano le transazioni in tutto il mondo. Le catene del valore sono diventate sempre più complesse, con molteplici intermediari, dalla produzione alla vendita. I consumatori hanno così accesso illimitato a tutti i tipi di abbigliamento in qualsiasi momento (grazie all'e-commerce), il che porta a un consumo eccessivo, insostenibile e non etico di abbigliamento.